Scuola: attivazione, impegno, risultati - riflessioni estive del nostro collaboratore Massimo Merlini
"20 Agosto, la scuola non esiste… o no?
Qualcuno di voi avrà già sentito la massima per la quale in comunicazione se dico una cosa questa esiste, se non la dico non esiste.
Nella mia esperienza di coach al servizio degli studenti per la messa a punto e l’utilizzo di un metodo di studio efficace e “su misura”, mi sono imbattuto (in particolare modo negli ultimi due anni) in questo strano giochino mentale messo in atto dagli studenti. La dinamica è molto chiara, sia nella messa in atto sia per quanto riguarda i risultati a cui porta… sempre catastrofici! Molti dei ragazzi e delle ragazze che ho sin qui incontrato fanno opera di negazione e di procrastinazione fino all’ultimo momento possibile, coincidente quasi sempre con il giorno prima o due al massimo, per poi lanciarsi in tirate inutili di ore e ore di studio “matto e disperatissimo” di leopardiana memoria. Serve a qualcosa tutto questo? Sì, certamente: ad aumentare l’ansia durante lo studio, ad abbassare drasticamente le possibilità di buona riuscita del compito in classe o dell’interrogazione, a non imparare un metodo efficace ed efficiente… vi ho convinto dell’inutilità del sistema appena esposto?
Una strategia invece a costo zero molto efficace si chiama programmazione, che unita ad un lavoro sulla consapevolezza (chi sono, che scuola faccio, come studio, quali materie sono più alla mia portata, quali sono quelle in cui ho più difficoltà), porta quasi sempre a risultati soddisfacenti su due fronti: il primo e più immediato sul piano dei risultati (i compiti e le interrogazioni assumono valori positivi), il secondo e più strategico sul piano dei processi, ossia si acquisisce una metodologia (la programmazione strategica) ed una buona abitudine che si rivelerà vincente in ogni occasione futura (e non solo a scuola!).
E’ per questo motivo che cerco sempre con gli studenti di tradurre in azioni pratiche e strumenti operativi i vecchi adagi del “partire con il piede giusto” e del “non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi”.
La scuola esiste, anche d’estate, mi spiace dovervelo ricordare, ma esistono anche strategie, strumenti, pratiche ed azioni efficaci che possono trasformare un’esperienza spesso vissuta negativamente (quella scolastica), in un percorso soddisfacente e di conoscenza e scoperta delle proprie potenzialità."
Qualcuno di voi avrà già sentito la massima per la quale in comunicazione se dico una cosa questa esiste, se non la dico non esiste.
Nella mia esperienza di coach al servizio degli studenti per la messa a punto e l’utilizzo di un metodo di studio efficace e “su misura”, mi sono imbattuto (in particolare modo negli ultimi due anni) in questo strano giochino mentale messo in atto dagli studenti. La dinamica è molto chiara, sia nella messa in atto sia per quanto riguarda i risultati a cui porta… sempre catastrofici! Molti dei ragazzi e delle ragazze che ho sin qui incontrato fanno opera di negazione e di procrastinazione fino all’ultimo momento possibile, coincidente quasi sempre con il giorno prima o due al massimo, per poi lanciarsi in tirate inutili di ore e ore di studio “matto e disperatissimo” di leopardiana memoria. Serve a qualcosa tutto questo? Sì, certamente: ad aumentare l’ansia durante lo studio, ad abbassare drasticamente le possibilità di buona riuscita del compito in classe o dell’interrogazione, a non imparare un metodo efficace ed efficiente… vi ho convinto dell’inutilità del sistema appena esposto?
Una strategia invece a costo zero molto efficace si chiama programmazione, che unita ad un lavoro sulla consapevolezza (chi sono, che scuola faccio, come studio, quali materie sono più alla mia portata, quali sono quelle in cui ho più difficoltà), porta quasi sempre a risultati soddisfacenti su due fronti: il primo e più immediato sul piano dei risultati (i compiti e le interrogazioni assumono valori positivi), il secondo e più strategico sul piano dei processi, ossia si acquisisce una metodologia (la programmazione strategica) ed una buona abitudine che si rivelerà vincente in ogni occasione futura (e non solo a scuola!).
E’ per questo motivo che cerco sempre con gli studenti di tradurre in azioni pratiche e strumenti operativi i vecchi adagi del “partire con il piede giusto” e del “non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi”.
La scuola esiste, anche d’estate, mi spiace dovervelo ricordare, ma esistono anche strategie, strumenti, pratiche ed azioni efficaci che possono trasformare un’esperienza spesso vissuta negativamente (quella scolastica), in un percorso soddisfacente e di conoscenza e scoperta delle proprie potenzialità."