Perché la valorizzazione dei dipendenti e delle loro capacità attraverso la formazione è un valore aggiunto per l'azienda
“Un’azienda felice è un’azienda produttiva”, ma è davvero così?
Oggi più che mai le imprese si sono rese conto che alla base di un’azienda sana e di successo c’è la felicità dei propri dipendenti. Un lavoratore stressato è sicuramente infelice, ma anche scarsamente motivato e produttivo, alimentando così un circolo vizioso molto dannoso per le performance professionali.
Il termine felice, che ha la stessa radice di fecundus e quindi fertile, è associato alla vita in azienda ma anche, e soprattutto, alle persone che vi lavorano e che permettono di fatto che l’impresa sia efficiente e produttiva. Perché questo accada, è di fondamentale importanza fornire ai dipendenti le condizioni per sviluppare un sentimento genuino di gratificazione, mettendoli al centro dei processi, valorizzando le peculiarità e i talenti di ciascuno. Per attuare questa prospettiva, puntare sulla formazione del personale diventa un’azione necessaria e quanto mai strategica, in modo tale che i lavoratori si rendano conto che per l’azienda per cui lavorano è essenziale il loro futuro professionale. Occuparsi della preparazione dei propri dipendenti farà sì che questi ultimi si sentano direttamente collegati alla mission aziendale e saranno di conseguenza più propensi ad aumentare la loro produttività in maniera spontanea e proattiva.
A cosa serve la formazione aziendale?
Nell’ambito della gestione delle risorse umane e dell’organizzazione aziendale, la formazione del personale è imprescindibile per tutte quelle aziende che desiderano essere più concorrenziali nel mondo del lavoro. Da una parte i dipendenti vengono formati su determinati aspetti che implementino le loro skills, dall’altra le aziende possono contare su personale più qualificato e motivato a raggiungere degli obiettivi di business, limitando il fenomeno del turn over che toglie energie economiche ed umane all’organizzazione.
In Italia, in base a quanto indicato nell’ultimo rapporto ISTAT, pubblicato alla fine del 2022, quasi il 70% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha effettuato attività di formazione. Nel caso delle imprese con oltre 250 dipendenti, i numeri migliorano ulteriormente, andando oltre il 90%. I corsi di formazione hanno l’obiettivo di coadiuvare le aziende a rafforzare delle competenze o a implementare nuovi strumenti di lavoro ma perché siano efficaci e aumentino le competenze e la motivazione di un dipendente, vanno pianificati. Esigenze formative e obiettivi devono essere chiari fin dall’inizio, tenendo conto sia dei bisogni del singolo lavoratore sia di quelli dell’intera organizzazione.
Dove si investe di più in formazione in Italia?
Le imprese del Nord-est sono quelle che maggiormente formano il personale: il 74,5% ha effettuato investimenti a tema, subito dopo troviamo il Nord-ovest con il 72,3% mentre più indietro, il Centro (65,3%), il Sud (62,2%) e le isole (56,9%), che registrano comunque un aumento rispetto al passato. I settori in cui le aziende investono maggiormente nella formazione del personale sono quelle che operano nel settore finanziario e assicurativo per cui è fondamentale la formazione dei propri dipendenti. Troviamo poi le organizzazioni operative nell’ambito della fornitura di elettricità e di gas con l’83,7%, mentre in terza posizione c’è il comparto delle costruzioni con l’82,1%. Quarto posto per il settore delle telecomunicazioni, dell’editoria e dell’informatica con l’82%.
Quali sono le competenze più richieste?
Soprattutto dopo la pandemia, le competenze più richieste nel contesto lavorativo hanno registrato una evoluzione, evidenziando in molti casi un deficit generale di capacità professionali necessarie a svolgere le mansioni per cui il dipendente era inquadrato. Se le competenze tecnico-operative restano le più rilevanti, le soft skills stanno diventando sempre più importanti per fronteggiare le nuove sfide aziendali. Tra queste al primo posto troviamo le skills manageriali e gestionali e quelle informatiche professionali, la capacità di gestione della clientela, il lavoro di squadra e il problem solving. A chiusura si assesta l’autogestione dell’attività lavorativa e la capacità di generare idee originali.
Formazione professionale e crescita personale
In conclusione è fondamentale che l’ambiente di lavoro offra a ogni dipendente delle prospettive di crescita, sia per quanto riguarda i ruoli all’interno dell’impresa che per le competenze della singola persona. Oltre ad essere un arricchimento personale per il dipendente, la formazione rappresenta un vantaggio anche per l’azienda stessa: è intuitivo come un lavoratore formato, specializzato e che espande le sue competenze, migliori la sua performance e possa dimostrarsi più efficiente e efficace nello svolgere le sue mansioni con creatività e spirito di iniziativa.